L'ACQUA CHE BEVIAMO
L’acqua “captata” dal sottosuolo e immessa nella rete dell’acquedotto non arriva subito ai nostri rubinetti, viene conservata in grossissime cisterne che servono da scorta nei periodi di siccità o in cui la popolazione di Chiavari aumenta notevolmente.
Noi abbiamo potuto visitare le cisterne sono situate vicino alla scuola, sotto la pista per il pattinaggio.
Una volta arrivati, dopo aver ricordato di come sia importante l’acqua e non sprecarla, ci hanno spiegato come già nell’antichità l’uomo conosceva l’importanza dell’acquedotto, e di come la rete idrica di Chiavari si sviluppi su tutto il territorio comunale da parecchi anni con continui e mirati interventi di miglioramento ed abbiamo potuto osservare una “vecchia” planimetria dell’acquedotto.
Le vasche sono coperte in modo da evitare contaminazioni e contengono tantissima acqua …” molta di più della piscina”.
Quindi a due a due abbiamo potuto salire a guardare dentro le cisterne.
Nell’acqua delle cisterne c’erano delle “macchie “ bianche, ci siamo preoccupati, ma ci hanno spiegato che sono delle particolari alghe non nocive per l’uomo”. In cima ad ogni vasca c’è un dispositivo che serve a controllare che l’acqua non esca dall’alto.
L’acqua, dopo essere stata utilizzata nelle nostre case, deve essere smaltita attraverso il sistema fognario, per questo ci hanno spiegato come sia importante per qualsiasi città avere un sistema fognario efficiente, e abbiamo potuto osservare anche dei documenti relativi al progetto di costruzione delle fognature di Chiavari, alla sua suddivisione in parti e alcune planimetrie di essa.
Grazie alle spiegazioni degli operatori del gruppo IREN abbiamo visto una parte di acquedotto che non è nota a tutti, ma che è molto importante per la nostra città.
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